Sin dalla notte dei tempi il genere umano è sempre stato attirato dal collezionare oggetti (meglio se rari o addirittura unici): che fossero delle figurine, quadri o automobili poco importa. L’importante è che siano chiari i concetti di proprietà e unicità: lo possiedo ed è unico (fosse anche per un numero di serie).

Come si può rappresentare digitalmente un asset di questa natura? Tralasciamo volutamente l’impedance mismatch con cui ci si scontra ogni qual volta che si vuol modellare un mondo su un altro mondo non identico e in alcuni casi poco affine: il materiale e il digitale appunto.

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